Caruso. Ho scritto fesso nella coca.
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Diario, il 12 ottobre 2006

L’ onorevole Francesco Caruso è indignato. Sua metaforica calvizie non può assolutamente sopportare di sedere in un’ aula parlamentare al fianco di pericolosi cocainomani. Ha tenuto a precisare che ben sapeva di condividere i banchi con truffatori, mafiosi e delinquenti d’ ogni lignaggio, ma non poteva aspettarsi che i suoi colleghi d’ aliquota fossero dediti a pratiche di questo genere. L’ onorevole Caruso è in buone, e vuole spettinarci con la sua freschezza. Si sacndalizza, infatti, solo della cocaina, e non delle altre droghe che circolano in parlamento. Perché? Facile: la cocaina è per Caruso il talco d’ una classe sociale. A lui non interessa la pericolosità dello stupefacente che s’ inala rispetto a quello che si fuma. A Caruso interessa il portato semantico, quello che, spigolando qualche figura retorica, lo assolve dalla sua connivenza di palazzo, dalla sua elezione senza voti, e, se gli va bene, anche dalla sua inconsistenza politica.
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Tirate, onorevoli, tirate pure.

Bloccate le Iene. Un parlamentare su tre, per cambiare, ha tirato un sospiro di sollievo.
da il Riformista
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Mica solo il diavolo veste Prada...
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Spiate, il 10 ottobre 2006

Se il diavolo veste Prada, Ratzinger deve cambiare scarpe.
da Dagospia
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Or - vieto
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Diario, il 9 ottobre 2006

Dov'era l'ombra or sé la quercia spande
morta, né più coi turbini tenzona.
La gente or dice: or vedo: era pur grande!
Pendono qua e là dalla corona
i nidietti della primavera.
Dice la gente: Or vedo: era pur buona
Ognuno loda, ognuno taglia. A sera
ognuno col suo grave fascio va.
Nell'aria un pianto… di una capinera
che cerca il nido che non troverà
La quercia caduta - G. Pascoli
Beppe Grillo si candiderà.

Leggendo Grillo per voi, anche questa volta ho trovato qualche cosetta degna di un po’ della vostra attenzione. Abbiamo un’ inequivocabile prova indiretta del fatto che Beppe Grillo medita di candidarsi in un prossimo futuro. Sul blog del comico genovese si legge che è stato assolto dall’ accusa di diffamazione per la quale era stato portato in giudizio da Mediaset. Molto bene, mi compiaccio: chi mi conosce sa bene cosa penso di questo genere di reati. Ed anche Beppe Grillo pensa cose che sembrano simili a quelle che penso io, ma per motivi tutti differenti. Il profeta, infatti, cavalcando ora l’ onda emozionale dell’ assoluzione, ha pensato bene di proporre la “depenalizzazione del reato di diffamazione” ed il “condono di tutte le diffamazioni in attesa di giudizio”. Che campione di liberalismo, dobbiamo ammetterlo. Ieri starnazza contro l’ indulto, ed indica in Travaglio un ottimo ministro della giustizia, ed oggi propone depenalizzazioni e condoni di reati per i quali è lui stesso sotto processo. Noi non vogliamo credere che il messia genovese faccia certe proposte mirando semplicemente alla sua impunità. Il progetto, crediamo, è più complesso. Giacché, ovemai Beppe Grillo dovesse subire una condanna definitiva, si troverebbe chiuso fuori, in forza dalla sua stessa dottrina, dalla possibilità di concorrere a future elezioni. Non sarebbe affatto conveniente se il teorico di quella demagogica fesseria di “parlamento pulito” si trovasse con la fedina penale sporca. Vero?
[la delega] |
Scoop
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Cinema, il 8 ottobre 2006
Ebreo di nascita, convertito al narcisismo...
Si possono fare commedie senza errori, eludendo qualche cliché. Ed anche si possono fare commedie senza errori utlizzando, in opportuna combinazione, due o più cliché. E’ così che si può nascondere dietro la trama d’ un giallo una perfetta commedia degli errori. Lievissima, ché sarebbe ingrato dirla leggera. Prova ne sia che il cinema d’autore soffre l’ insostenibile leggerezza della commedia, poiché fonda esclusivamente sulla trasmissione di valori, o su una tensione tecnica a volte sfinente. La commedia d’ autore di tutto ciò se ne ride. E fa bene. La commedia d’ autore trova il suo tempo, sempre. E concede che si recensisca glissando completamente su trama ed interpreti. Anche quando questi sono Woody Allen e Scarlet Johansson. Uno che della commedia all’ italiana ha sempre parlato male, ha detto, in un recente cammeo, che è sempre tempo per scrivere una commedia. Ed è vero. Sia detto con il dovuto rispetto…
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